Nodo Aperto

Ridare significato di vitalità all’esistente piazza, trasformandola da "luogo di passaggio" ad un vero spazio di convivenza. Una piazza attualmente priva di identità che soffre l’isolamento causato dalla sua particolare conformazione a più livelli, essendo frammentata nell’utilizzo.
La piazza è più di un semplice vuoto urbano: è un insieme di significati, interazioni e memorie collettive, continuamente negoziati dalle persone che la abitano. Quando
però la sua progettazione non è pensata insieme alla Comunità, questo spazio rischia di
trasformarsi in un "non-luogo".
E’ stato fondamentale coinvolgere attivamente la Comunità nel processo di definizione dell’idea progettuale.
Attraverso, 18 questionari e osservazioni sul campo, è stato possibile raccogliere le esperienze e le aspettative degli abitanti, restituendo così al progetto un
carattere realmente condiviso. I risultati hanno confermato che la piazza viene vissuta principalmente come spazio di passaggio,privo di comfort e di identità.
Gli abitanti si augurano una funzionalità maggiore degli spazi urbani e l'idea di un'installazione temporanea ad uso del cittadino ha incontrato ampio consenso con preferenze per strutture che favoriscano l’accessibilità e l'interazione.
Il cuore del progetto non è stato “decorare la piazza” ma riattivarla tramite spazi che favoriscano
la convivenza, il dialogo e la costruzione collettiva.
La piazza non come un vuoto da riempire ma come “campo aperto” in cui la funzionalità deve essere al servizio delle relazioni umane e l’estetica da conforto ed abbraccio alla Comunità. La struttura dell’installazione è in tubolari di ferro: scelta avvenuta per la naturalezza e sostenibilità del materiale.
Il ferro, con le sue caratteristiche, racconta una storia di vissuto e trasformazione, elementi che sono stati considerati con attenzione nella progettazione. La scelta della verniciatura rossa evoca l'idea di un "fil rouge", un filo che lega e unisce, simbolo di connessione, continuità e armonia tra gli elementi.