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Best Western Premier

Progettare dall’interno

vuol dire focalizzare l’attenzione sullo spazio

sulle qualità funzionali

estetiche e materiche

e sulla verifica del rapporto tra il progetto ed i suoi reali fruitori.

La questione centrale è l’interazione tra la forma e gli utenti

quello che “si fanno reciprocamente”

e come si appropriano l’un dell’altro.


In questo interno si circola attraverso inediti paesaggi cangianti non padroneggiati dagli oggetti, ma dallo spazio stesso: i passaggi di transito sono importantissimi, accolgono il dinamismo di questo piccolo nucleo in continuo divenire.

Il nostro è un lavoro di ricerca sull’architettura degli interni e sul concetto di contemporaneità, fruibilità, fluidità, flessibilità, eleganza dello spazio progettato.

La soglia di ingresso in camera è segnata dal ritmo in contrazione del pavimento.
La definizione orizzontale della camera è affidata al legno di rovere, con doghe di progetto a lunghezze differenziate; é un interno trasformabile - tramite anche la tenda-sipario in velluto - pensato come spazio fluido e in movimento: offre percorsi alternativi, segnati e delimitati dalla grande tenda, ma anche dai singoli volumi – vetro trasparente temperato sulla parete (doccia) e sul soffitto (bagno) posto ad una quota di 2.40 mt sostenuto da muratura in cartongesso strutturato - colore bianco opaco, - immaginati come superfici che riflettano gaiezza e luce sulle superfici del soffitto e sulle pareti stanza, ricucendo sul tessuto esistente lo spazio come rammendo e riportandolo all’uomo e al suo movimento.
Nella grande doccia la lastra di vetro diventa un fondale.
Nel bagno, invece, il soffitto in cristallo temperato e colorato, volgendo lo sguardo in alto, diventando luce segna lo spazio soprastante.
Il mobile contenitore è pensato in legno di rovere e come oggetto generatore di versatilità per l’accoglienza di un grande guardaroba, ma allo stesso tempo fruibile di giorno all’occorrenza (tv, frigo bar, cassetta di sicurezza, bollitore etc).
Il gioco di apertura delle ante del mobile è un punto di forza del progetto:
è un diaframma che nelle varie conformazioni delinea, dichiarandone l’utilizzo e la funzionalità dello spazio.
Individuare inoltre la singola città in cui si soggiorna tramite grandi quadri volumetrici, di volta in volta riconfigurabili, tramite pellicole applicate in maniera tridimensionale,atte a restituire un dialogo con il luogo in cui si soggiorna e con la propria emozione.
In questo modo sono stati rafforzati i concetti primari su cui è basato l’intero intervento:
localizzazione e appartenenza al luogo, sottrazione, stratificazione.

©2025 Nicola Auciello Architetto - Ordine degli Architetti P.P.C. di Roma sez. A  n.16392

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