TRACCE | Gloria Valente

10 Dicembre 2022 di Nicola Auciello

Gli interni disabitati, non lo sono mai veramente.

Sono stratificazioni di memoria, spazi in attesa di altre trasformazioni.

Negli interni disabitati ci sono tracce visibili di vite vissute, ma anche le tracce di quelle invisibili che aspettano di essere accolte.

Il sopralluogo contiene il progetto.

La ricognizione sul luogo, è una radiografia degli strati che il tempo ha sovrascritto, che riemergeranno in filigrana nel progetto per colui che le saprà leggere.

Nicola qui ha scelto di percorrere la strada accidentata dello scavo che contempla la sorpresa, l’accidente.

Invece di scegliere la cosmesi che cancella e azzera, per dominare il caos, offre alla traccia una nuova occasione, quella di riemergere nella tessitura del pavimenti.

Nicola sceglie la nudità, quella che svela la verità, quella che non allinea, quella dei traumi e dei ripensamenti quella che mette a nudo la stratificazione, in fondo un omaggio alla rovina, per ricordarci quanto Roma abbia fatto della rovina e del frammento una straordinaria messa in scena, una infinita dissolvenza incrociata, dove la città nascente e quella estinta si alternano e raccontano un’unica storia.

Nicola concentra il progetto sul pavimento che costituisce la base stabile della nostra esperienza dell’abitare, il luogo per elezione dove ostacolare la forza di gravità, dove guardiamo mentre camminiamo.

I servizi e gli impianti sono il motore della costruzione e il pavimento innervato di cavi, percorso dai fluidi vibra di informazioni.

Luoghi di elezione del progetto dunque, non ostacoli da eliminare, occasioni per conoscere, per far riemergere le soglie e le sezioni dei muri come elementi forti non come deboli membrane divisorie.

Il pavimento cosi ricucito, con tutte le sue ferite, cicatrici traumi e fratture appare prezioso nella sua nuda, liberatoria imperfezione, non un piano neutro muto inanimato, ma sfondo di nuove possibili esistenze e perciò uniche.

L’uso di quarzite dorata come filo cucitore segue il principio della tecnica detta dello kintsugi, una tecnica giapponese del xv secolo usata ancora oggi per riparare vasi e tazze pregiate per la cerimonia del tè –

La tecnica consiste nel riempire le crepe con resina laccata e polvere d’oro.

Le fratture diventano quindi trame preziose.

L’unicità è un valore, valeva la pena di correre il rischio .

Gloria Valente

http://www.na3.it/project.php?id=79

CASA AL PORTONACCIO | Andrea Mazzoli

16 Ottobre 2017 di Nicola Auciello

Portonaccio è una zona di Roma, situata tra la Tiburtina e Colli Aniene, un tempo estrema periferia ed ora molto meno (volendo comunque considerare città tutto il territorio contenuto all’interno del raccordo anulare). E’ in questo luogo improbabile che Nicola Auciello, in un edificio di nuova costruzione realizza impeccabilmente gli interni di una casa su due piani.
In occasione della presentazione di un suo testo (Quattro Case, LetteraVentidue Edizioni) gli fu chiesto se si considerava un architetto Allopatico od Omeopatico (se cioè nei progetti si riflettesse solo la sua idea di casa o quella, guidata, del committente): ricordo che la sua risposta fu evasiva, preferì girare intorno all’argomento. Si scopre oggi con questo suo ultimo lavoro che la definizione corretta – ammesso che sia necessario definire una architettura – è Simpatico.
Simpatico proprio come quell’inchiostro apparentemente invisibile ma che si rivela se sottoposto a speciali trattamenti, Simpatico come quando l’altro sente condiviso il proprio sentire, Simpatico come quella parte del sistema nervoso che regola il battito cardiaco.
Simpatico diventa così la definizione esatta del rapporto tra persone che lavorano intorno a qualcosa: c’è chi esprime le sue esigenze, chi fa il progetto, chi lo realizza… anche mischiando competenze, e ruoli.
Solo così si spiega la perfezione di questo progetto, il dialogo continuo tra i materiali, la semplicità dello schema distributivo che però si complica e si arricchisce nelle imprevedibili soluzioni di dettaglio, l’apertura e la chiusura “meccanica” degli spazi cui corrisponde una continua ed inaspettata apertura prospettica (dal basso, dall’alto, verso l’esterno, tra gli interni …).
In questa casa al Portonaccio Nicola è stato sicuramente “aiutato” dal committente ma anche da alcuni valorosi artigiani che meritano di essere citati: falegnameria Alessio Gismondi/Codice a barre, cucina Nuova ArtigianalNautica /Porcelli L. & Figli, ferro Esseconsulting / Meccanica 3D, muratura Impresa Alfa / Cattenari.
(Andrea Mazzoli)

Nicola Auciello e la Sostenibilità

10 Ottobre 2017 di Nicola Auciello

ARCHIMOVIE TV | Nicola Auciello

7 Marzo 2017 di Nicola Auciello

GLI SPAZI INTERNI

3 Febbraio 2017 di Nicola Auciello

Venerdì 10 Febbraio ore 17 ci confronteremo sul tema dello “Spazio Interno presso la sede dell’Ordine degli Architetti P.P.C. di Salerno.
CONFERENZA _Ordine Architetti Salerno